Come servirsi della regola del 333?
Questa tecnica consiste nel reagire ad un attacco di panico: guardati intorno e concentrati nel nominare 3 cose che vedi vicino a te. Poi identifica e nomina 3 suoni che senti. Infine, muovi tre parti del corpo ovvero caviglie, braccia e dita. Questo metodo è stato per me molto efficace, soprattutto se accompagnato da respiri profondi. Ha avuto un’azione davvero calmante sull’ansia e lo stress che provavo. Quindi ora ogni volta che il mio cervello comincia a percepire il panico e si allontana per vie sconosciute, questo processo mi riporta al presente e mi aiuta a riprendere possesso della mia mente.
Triste ma vero:
L’ansia è uno dei disturbi mentali più comuni che colpisce oggi più di 3 italiani su 10. Ogni giorno è una lotta, ma esistono diverse tecniche per stare meglio
Chiunque soffra di un disturbo d’ansia generalizzato (GAD) sa che non ne sarà mai totalmente libero. Fortunatamente, seguire dei consigli e delle tecniche di gestione si rileva davvero molto utile. I disturbi da panico sono imprevedibili e onnipresenti, quindi quando la preoccupazione del momento prende il sopravvento la nostra mente non è mai davvero al sicuro. Nel mio caso cose che sembrano irrilevanti per la maggior parte delle persone, come guidare non conoscendo la strada o conoscere una persona nuova, complicano la mia mente e mi fanno sprofondare in un turbine di stress in cui riesco a sentire solo una fortissima ansia. Nel corso degli anni ho imparato a convivere con la mia condizione, anche se mi capita ancora di abbassare la guardia di tanto in tanto, soprattutto quando devo fare qualcosa di nuovo.
La redazione ti consiglia: Ansia anticipatoria: perché penso sempre al peggio?
Essere costretta ad uscire dalla mia comfort zone è ciò che maggiormente tormenta i miei pensieri e il mio stomaco. Per esempio, poco tempo fa mi è stato chiesto di formare un mio collega su un particolare progetto e sono stata incapace di dormire per circa la metà della notte precedente. So che non sembra un grande risultato, ma quando mi guardo indietro e mi ricordo la mia incapacità di accettare questo disturbo, non avrei dormito nemmeno un minuto. Se la mia battaglia, o come mi piace chiamarlo “il mio viaggio” con GAD, mi ha insegnato qualcosa è proprio essere meno dura con me stessa. Prima, all’inizio del mio viaggio, non appena sentivo arrivare un attacco ero molto impreparata e me la prendevo con me stessa e contro la mia incapacità di gestire la situazione.
Come la regola del 3-3-3 mi ha aiutato nel corso del tempo
Con il tempo, ho imparato che il disturbo d’ansia generalizzato (GAD) convive con me e che non se ne andrà tanto presto. Accettare questa realtà era la spinta che mi serviva per capire che non dovevo biasimarmi e che non meritavo di soffrire o di sentirmi prigioniera nel mio stesso corpo e mente. Se volevo avere almeno la parvenza di una vita normale, dovevo cercare un modo per gestire le mie emozioni negative e delle tecniche per alleviare i sintomi dell’ansia. Ho provato con tecniche di respirazione e tecniche di distrazione della mente, ma niente sembrava funzionare su di me. Poi un giorno un’amica mi ha parlato di una soluzione rivoluzionaria che combinava sia esercizi di respirazione che meccanismi di distrazione; in altre parole, la regola del 333 che mi ha portato dove sono oggi; una persona felice e soddisfatta nonostante il disturbo d’ansia generalizzato (GAD).
Il consiglio della redazione: spicca il volo anche tu!Questa regola ha cambiato la mia vita e modificato la percezione della mia condizione. Sapere che questo metodo funziona su di me significa che la mia malattia è andata dietro le quinte e non può stare al centro di tutto quello che faccio. Le ho permesso di controllarmi per troppo tempo, è tempo di riprendere le redini e vivere la mia vita al 100%! 🤗Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e adesso! #BornToBeMe Contatta uno psicologo
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Fonte: healthline